Rimozione dei tatuaggi: l'importanza del centro medico
Laser per la rimozione dei tatuaggi
Parliamo di tatuaggi e del desiderio, pari almeno ad un terzo dei soggetti che li fanno, di avere un ripensamento nell'arco della loro vita.
Le nuove frontiere della
rimozione tatuaggi con laser Q-switched stupiscono, ma vanno approfondite per quanto riguarda le le istruzioni pre e post trattamento, le indicazioni e le controindicazioni.
Già molto sfruttato per eliminare lentiggini, macchie solari, efelidi ed in generale tutte le lesioni da pigmentazione benigna, questo tipo di laser si affianca al laser CO2, ai peeling e alla crioterapia, aggiungendo però delle nuove caratteristiche clinicamente di rilievo.
La tecnologia Q - switched grazie alle sue due diverse lunghezze d'onda tratta e letteralmente “spacca” anche i differenti colori del tatuaggio col suo effetto fotoacustico. In genere sono previste almeno 3 sedute a distanza di tempo per valutare la risposta delle cellule nell'eliminazione dei pigmenti e la singola durata è di non più di 10 minuti.
Il post trattamento
Nel dettaglio dopo il trattamento, in genere si formano un lieve eritema ed una crosta che in base alle caratteristiche individuali, all'estensione della zona trattata, alla sede ed alla profondità che è necessario raggiungere, si risolvono di norma entro 7-10 giorni. In genere vengono consigliate delle creme lenitive per attutire questi fastidi.
Nel post-trattamento laser si tende a non utilizzare la profilassi antibiotica ma l'uso di creme antisettiche e lenitive, insieme a creme ad alta protezione solare per almeno due settimane dopo il trattamento.
Se non per la sensazione di lieve bruciore che si può avvertire nelle ore successive al trattamento, quest'ultimo non risulta doloroso.
Oltre ai rischi più comuni di transitori eritemi e lievi edemi, il rischio più comune è di non aver ben valutato le istruzioni pre-trattamento e che si verifichino perciò iper o ipo pigmentazione.
Infatti va assolutamente evitato per almeno due settimane pre e post trattamento l'esposizione solare o l'uso di lampade abbronzanti, così come l'uso di farmaci antiinfiammatori che anch'essi possono interferire con fenomeni di cattiva pigmentazione.
Le controindicazioni
Oltre alla ipersensibilità alla luce ed alla recente esposizione solare, le principali controindicazioni riguardano la gravidanza e l'allattamento, le infezioni batteriche, virali e micotiche, ovviamente tutte le lesioni della pelle precancerose o tumorali e l'assunzione quotidiana dei famarci anticoagulanti o che alterino il normale ripristino dei tessuti.