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Bumble, l’app che da potere alle donne
L’inventrice e la fondatrice di Tinder, una delle app per incontri più popolare nel mondo, Whitney Wolfe ha portato sul mercato internazionale una nuova e interessante applicazione che nei primi sei mesi di vita ha messo in contatto più di 20 mila persone con quasi 9 mila utenti tutti italiani, rivoluzionando il modo di fare incontri on line. Questa nuova start-up dal nome Bumble è la risposta femminile all’egocentrismo maschile che spopola prepotentemente sulle chat, dato che qui il primo passo possono farlo solo le donne mentre gli uomini restano a guardare.
Ragion per cui saranno le ragazze a scegliere, rompendo il ghiaccio con un lapidario “ciao” che possono digitare nell’arco di 24 ore da quando compare la foto del ragazzo in questione, altrimenti la connessione tra i due scompare e quel ragazzo non può contattarla in alcun modo, evitando così comportamenti invadenti e poco piacevoli che spesso costringono le ragazze a cancellarsi dalle chat on line. Accanto al solito meccanismo proposto da Tinder e cioè quello legato alla possibilità per gli iscritti di cercare il partner scorrendo tra una serie di foto proposte in base alla località in cui si trovano, quello in cui si differenzia Bumble è che gli uomini non hanno alcun potere decisionale nella fase iniziale ma devono solo aspettare un cenno da parte delle ragazze.
In questo modo secondo Whitney Wolfe si creeranno dei rapporti più sicuri che andranno a decentralizzare l’uomo dal gioco della conoscenza, dando cosi alla donna il controllo della situazione. Per cui l’uomo abituato ad istigare e ad accendere la miccia della conoscenza, si troverà vittima di un sistema completamente ribaltato che lo confonderà, ma che per lo meno gli farà assaggiare il sapore amaro del rifiuto che spesso sono le donne ad assaporare quando non rispecchiano alcuni standard ricercati dagli uomini.
Fonte: http://sosassistenza.it/
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