Ballerina, pittrice, scrittrice, Zelda Sayre (1900-1948), moglie e musa del celebre scrittore Francis Scott Fitzgerald, ha incarnato il prototipo della maschietta, creando un modello di femminilità anticonvenzionale e anticonformista che è sopravvissuto ben oltre gli Anni Ruggenti.
E’ uscita per Minimum Fax Superzelda, la graphic novel che ne racconta la vita intensa e travagliata: l’infanzia in Alabama, l’incontro e il matrimonio con Scott, la scandalosa luna di miele a New York, i molteplici viaggi in Europa e in Africa, le frequentazioni e le scorribande in quell’Europa in fermento che confluiva nei salotti di Geltrude Stein, frequentati da Ernest Hemingway, Picasso, Cole Porter, John Dos Passos, Dorothy Parker e molti altri protagonisti della scena intellettuale e artistica dell’epoca, fino alla malattia, i numerosi tentavi di suicidio, il ricovero per schizofrenia e la morte in seguito a un drammatico incendio che rase al suolo l’ospedale psichiatrico che la ospitava.
L’ardore di quell’amore complicato ma indistruttibile rivive nelle pagine di Superzelda, la graphic novel ispirata a Zelda Fitzgerald sceneggiata a partire dai romanzi del marito da Tiziana Lo Porto e illustrata magistralmente facendo uso dell’iconografia e delle foto dell’epoca da Daniele Marotta.
Il risultato è una attenta e appassionante ricostruzione delle atmosfere, degli ambienti, della vita di quell’epoca di fermento che Gertrude Stein definì «generazione perduta».
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