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Se avete intenzione di trascorrere le vacanze in Sardegna, non perdere l'occasione di partecipare ad una tradizionale festa popolare sassarese.
Sono quasi le 18:30 in Piazza Castello a Sassari. La folla si stringe attorno ai ceri pronti per la storica Faradda (discesa). I tamburi iniziano a rullare. Il piccolo piffero accompagna il vociare della gente in festa. Si parte. Gli enormi candelieri, vestiti per l'occasione, vengono caricati sulle spalle dai gremianti e iniziano la loro discesa danzante, secondo un preciso ordine gerarchico, seguiti ognuno dal suo gremio con a capo l'obriere, colui che ha la responsabilità del cero. Ha inizio la Festha manna (festa grande) dei sassaresi che ogni anno attira sempre più persone, sia da tutta l'isola che da oltre mare.
La tradizionale processione dei candelieri nasce sotto la dominazione pisana, ma la data effettiva di questo evento è il 14 agosto del 1514, anno in cui si verificò un'ennesima epidemia di peste. I sassaresi, devoti alla Madonna, fecero voto per chiedere la liberazione dal flagello, voto che viene sciolto puntualmente ogni anno con la discesa dei candelieri. Sono ormai 5 secoli di tradizione che si consolida sempre più, trovando ampio riscontro nella folla che si raduna in città per assistere alla festa insignita del titolo di "Patrimonio d'Italia per la tradizione" dall'Ente del Turismo.
La giornata di festa si apre con il rituale della vestizione dei dieci candelieri. Al mattino presto ogni gremio veste il suo candeliere, o presso la propria sede o in casa dell'obriere. I ceri vengono bardati con nastri colorati, fiori e foglie intrecciate, coccarde e gagliardetti raffiguranti l'effigie della Madonna. Alle 18:30 inizia la discesa vera e propria. Si parte da Piazza Castello e si percorre tutto il Corso, fino a giungere alla Porta Sant'Antonio. Una sosta davanti alla folla per far ammirare le danze in tutta la loro particolarità.
Si riprende lungo Corso Vico. In tarda serata, i ceri, giungono davanti alla Chiesa di Santa Maria di Betlem, un ultimo ballo e poi vengono introdotti, in ordine di prestigio (massai,sarti, muratori, calzolai, ortolani, falegnami, contadini, viandanti, piccapietre, fabbri) , dentro la Chiesa dove si dispongono a corona attorno alla teca della Madonna dormiente. Il voto è sciolto, la città godrà di salute e prosperità per un altro anno.
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