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I disturbi del comportamento alimentare
I disturbi del comportamento alimentare sono vere e proprie patologie che, per essere trattate in maniera adeguata, richiedono l'intervento e il supporto di una figura professionale in ambito psicologico e psicoterapeutico. Dall'anoressia all'obesità, passando per il binge eating e la bulimia, quello che accomuna questi disturbi è il controllo della forma del corpo, del peso e dell'alimentazione: spesso - ma non sempre - l'immagine del proprio corpo diventa il solo criterio tramite il quale si è in grado di valutare e apprezzare sé stessi e, di conseguenza, su cui basare la fiducia in sé stessi. Per esempio, le persone che devono fare i conti con l'anoressia sono portate a ridurre e a restringere il proprio regime alimentare fino a quando non arrivano a livelli di sottopeso che, nei casi più gravi, possono arrecare seri danni alla salute o addirittura condurre alla morte.
Per quel che riguarda la bulimia, invece, si notano dei comportamenti eccessivi con abbuffate e pasti decisamente esagerati, abbinati alla sensazione di non sapere mantenere il controllo su sé stessi: ed è proprio per questo motivo che il disturbo è caratterizzato dai cosiddetti comportamenti di eliminazione, come per esempio il ricorso a lassativi, un esercizio fisico fuori dalla norma o addirittura il vomito autoindotto, che hanno lo scopo di fare sì che il soggetto riprenda il controllo (o comunque abbia questa impressione). In altre parole, è come se avere il controllo sul cibo equivalesse ad avere il controllo sulla propria esistenza.
Ma come può intervenire un percorso psicologico in questi disturbi del comportamento alimentare? La terapia cognitivo - comportamentale, per esempio, in caso di obesità si pone l'obiettivo di prendere in esame i pensieri disfunzionali che sono connessi alla mancanza di controllo sul cibo, ristrutturandoli allo scopo di raggiungere il traguardo di una dieta equilibrata. Un aspetto importante, da questo punto di vista, è quello che ha a che fare con la necessità di evitare di ritrovare il peso perduto: come si può facilmente intuire, infatti, nel momento in cui una persona dovesse ingrassare di nuovo, ci sarebbero delle conseguenze negative molto evidenti sia sul piano fisico che sul piano psichico. Insomma, si manifesterebbe una pericolosa frustrazione conseguente alla presa d'atto del fallimento del progetto che si era iniziato (quello, appunto, di dimagrire).
Che si tratti di obesità, di anoressia, di bulimia o di qualunque altro tipo di disturbo, quindi, può essere molto utile fare riferimento a una figura professionale nel settore della psicologia e della psicoterapia. Ne è un esempio la dottoressa Laura Vitagliano, esperta nel trattamento di questo genere di disturbi e patologie, che può intraprendere un percorso di aiuto più o meno lungo e più o meno articolato in base alle esigenze del singolo paziente e alle sue richieste personali.
Info sul sito www.lauravitagliano.it
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