Il sibylum marianum, comunemente noto come cardo mariano, è una pianta erbacea che cresce spontaneamente nell'area del mediterraneo e nell'Italia centro-meridionale grazie all'elevata esposizione al sole.
Appartenente alla famiglia delle Asteracee, essa possiede un fusto robusto, foglie striate di bianco e provviste di spine e bellissimi fiori purpurei che fioriscono tra luglio e agosto.
I frutti, detti acheni, assomigliano a dei semi ablunghi rigonfi alla base e di colore nero; in essi sono contenuti i principi attivi del cardo mariano, noti come flavolignani, dei complessi di bioflavonoidi che vengono utilizzati a scopi fitoterapici.
La pianta deve il nome "mariano" alle chiazze bianche che costellano le sue foglie che, secondo la tradizione religiosa, rappresenterebbero gocce di latte cadute alla Vergine Maria mentre allattava il bambin Gesù.
La fama del cardo mariano è legata principalmente all'azione protettiva nei confronti del fegato. I suoi benefici si devono alla silimarina, un composto isometrico di flavolignani, tra cui spiccano silibinina, silicristina e silidianina. Grazie a questa molecola, il cardo mariano è in grado di migliorare la funzione epatica, proteggendo il fegato dai danni provocati da alcol, farmaci, droghe, tossine ambientali, ecc. e accelerando la rigenerazione delle cellule epatiche.
Un'altra funzione svolta dalla silimarina è quella di proteggere il fegato dall'intossicazione da funghi velenosi.
Il cardo mariano, grazie soprattutto alla silibinina, inibisce i processi di lipoperossidazione e la produzione dei leucotrieni, agendo da supporto nella cura delle infiammazioni croniche del fegato e della cirrosi.
Tutti i principi del cardo mariano lavorano in sinergia, risultando utili nei disturbi del fegato e regolarizzando al contempo i livelli di colesterolo nel sangue.
L'azione protettiva espletata dal cardo mariano sul fegato, organo indispensabile per l'eliminazione delle scorie, permette anche di eliminare gli ormoni "vecchi" del ciclo mesturale.
Grazie alla grande quantità di fitoestrogeni contenuti nella pianta, essa è in grado di regolare la produzione ormonale femminile, garantendo un equilibrio indispensabile per la salute della donna.
Il cardo mariano vanta altresì proprietà galattogene, ovvero stimola la secrezione di latte materno nelle puerpere, ed è in grado di alleviare i crampi e i dolori mestruali e di curare il mal di testa associato al ciclo.
Un'altra proprietà riconosciuta a questa eccezionale pianta officinale è quella antiossidante dovuta alla vitamina E, che controlla il danno dei radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento cellulare, ma soprattutto alla silibinina che potenzia l'attività dell'enzima SOD (Super Oxid Dismutase), vero e proprio spazzino dei radicali liberi.
A quanto pare, il cardo mariano è in grado di difendere la pelle dai raggi UVB e viene utilizzato in cosmesi per preparare creme antiage e contro le scottature. Inoltre, grazie alla quercetina, che inibisce la proliferazione cellulare, svolge anche un'importante azione antitumorale.
Controindicazioni
Il cardo mariano è generalmente ben tollerato, ma è da sconsigliare in determinate condizioni.
Ad esempio, è da evitare l'assunzione da parte dei pazienti ipertesi a causa della presenza di tiramina, una sostanza che stimola la produzione di dopamina e di altre molecole responsabili della pressione alta.
Anche i soggetti che assumono antidepressivi inibitori delle monoaminossidasi o in terapaia con anticoagulanti devono usare il cardo mariano con estrema cautela perché può inattivare numerose sostanze.
Il cardo mariano aumenta la secrezione gastrica ed è quindi sconsigliato in caso di disturbi gastrici.
Come assumere il cardo mariano
Il cardo mariano può essere assunto sotto forma di tintura madre (20-30 gocce, 3 volte al dì) prima dei pasti. Per i soggetti affetti da disturbi cronici del fegato, è preferibile optare per l'estratto secco in capsule (3 al giorno).
È possibile anche prepare un infuso o una tisana da bere dopo i pasti sciogliendo il cardo mariano in polvere in 200 ml di acqua bollente o facendo bollire direttamente i frutti per 10 minuti.
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